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Bolsena

Adagiata sul fianco di una delle colline che circondano come un grande anfiteatro il lago che porta il suo nome, immersa in un paesaggio di antichi uliveti, Bolsena non ha dimenticato le sue origini etrusche.
La superba città di Velzna, che i Romani chiamavano “Volsinii opulentissima”, ospitava nel suo territorio il luogo sacro della religione etrusca, il mitico “Fanum Voltumnae” che gli archeologi hanno lungamente cercato.
La splendida posizione del territorio, affacciato a mezzogiorno sul versante del lago, aveva sicuramente determinato l’insediamento etrusco e ne aveva fatto la città più bramata dai Romani , che finiranno per annientarla nel 264 a.C. installando nel sito la loro Volsinii Novi.

In epoca romana Volsinii vede nascere il culto Cristiano nelle Catacombe. Intorno al ‘300 d.C. si colloca la vicenda del martirio di Santa Cristina. Figlia del prefetto romano di Volsinii, appena adolescente, testimonia con fermezza la sua fede cristiana di fronte a innumerevoli torture, e muore con le frecce solo pochi anni prima che l’editto di Costantino ponga fine alle persecuzioni dei cristiani.
La venerazione della Santa martire promuove nei secoli il fiorire di edifici destinati a luoghi di culto intorno alla sua tomba. Nell’XI° secolo Matilde di Canossa fa erigere una basilica romanica destinata a custodire le spoglie di Santa Cristina.
Singolare è il destino di Bolsena, città privilegiata dalla storia delle religioni nel susseguirsi dei secoli: oggi è sede del Santuario dell’Eucaristia, il luogo in cui avvenne nel 1263 il Miracolo che ha dato origine alla festa del Corpus Domini, e che ha ispirato il quadro stupendo di Raffaello nelle Logge Vaticane.
La vicenda risale all’epoca in cui la via Francigena conduceva a Roma frotte di pellegrini provenienti da ogni angolo d’Europa. Un prete boemo, Pietro da Praga, si reca a pregare sulle tombe dei Papi, angosciato da dubbi sulla reale presenza di Cristo nell’Ostia consacrata. Di passaggio a Bolsena vuole celebrare una Messa sull’altare dedicato a Santa Cristina. Al momento della consacrazione scopre che l’ostia nelle sue mani si è trasformata in carne, il vino del calice è sangue. Fugge terrorizzato cercando di nascondere il fatto, ma sangue cola sui lini dell’altare e sui marmi del pavimento. L’evento giunge a conoscenza del Papa, Urbano IV°, che risiede ad Orvieto e che, dopo aver accolto una solenne processione che gli consegna il Corporale macchiato di sangue, istituirà la festa del Corpus Domini per ricordare il prodigio.
Qualche anno più tardi, nel 1290, inizierà ad Orvieto la costruzione del Duomo destinato a custodire il Sacro Corporale. I marmi del pavimento macchiati di sangue, saranno venerati a Bolsena, nella Chiesa del Miracolo.

La visita di Bolsena propone un’ampia scelta di luoghi e monumenti:

– il complesso basilicale, che comprende, oltre alla basilica romanica, i luoghi di culto adiacenti: Cappella Nuova del Miracolo, Grotta dell’altare del Miracolo, la Cripta e le Catacombe;
– il quartiere medioevale, che si addossa al Castello Monaldeschi nel quale è allestito il Museo Territoriale del lago di Bolsena;
– i giardini e le passeggiate in riva al lago, l’escursione in battello con visita all’isola Bisentina;
– il giro degli scavi della città romana riportata alla luce dal lavoro pluriennale della Scuola Francese di Roma sotto la direzione di Raymond Bloch.